Dicerie Post-Live: Il Male Dentro

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    Il Magnifico Presidente

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    9:44 Era del drago, 25° giorno di Pluitanis, mentre l’avanguardia lascia la struttura

    Tic-Tac-Tic-Tac
    Il custode li aveva visti recarsi verso l’uscita principale e aveva intuito che stava per succedere qualcosa di pericoloso, non solo per la presenza di quello spettro terribile ma anche per il fatto che gli altri “residenti” erano completamente fuori controllo. Era suo dovere evitare che quei problemi uscissero da quel luogo.
    Tic-Tac-Tic
    Il piazzale ormai brulicava di follia e alcuni pazienti cercavano di seguire l’avanguardia.
    Un colpo, un altro e poi un altro ancora l’attenzione degli esseri si rivolse verso la minaccia palese: LUI.
    Tic-Tac
    Poco tempo mancava lo sentiva, aveva le ultime forze per gestirli.
    Con l’ultimo fiato inspirò a fondo “Nel nome del creatore! Tutto ciò che esisteva era… Silenzio!”
    Pace, pace e silenzio per qualche istante, prima che, con un boato terrificante, l’intero sanatorio fu travolto da un’esplosione, venendo cancellato dal Thedas assieme a chiunque fosse all’interno.
    Tic.



    9:44 Era del Drago, 26° giorno di Pluitanis, Accampamento della Spedizione a Weisshaupt, tenda comando, mattina presto

    “Questo è tutto.”
    “Bene, grazie del rapporto sulla missione. Congedato. Quindi abbiamo la Pietrachiave finalmente. E la domanda ora è… cosa ne facciamo?”
    Gli sguardi di tutti i membri del Concilio Superiore si spostano quasi all’unisono verso Morrigan, che stava giocherellando con il preziosissimo oggetto, rigirandoselo con noncuranza fra le dita. La strega delle selve si blocca per un attimo, come non aspettandosi di venire interpellata; quindi, si siede un po’ più composta e sospira quasi infastidita di avere tutta quell’attenzione addosso, posando il disco di pietra incisa sul grosso tavolo.
    “Ho un’idea a riguardo… Mi ci vorrà ancora un po’ per rifletterci e capire se è possibile e come… Ogni Pietrachiave ha un suo funzionamento ed è diversa dalle altre, ho bisogno di tempo per studiarla. Ma ho anche una condizione.”
    A quelle ultime parole molti sguardi si corrucciano.
    “Sono sufficientemente sicura di essere l’unica persona in tutta la Spedizione in grado di utilizzare una Pietrachiave. Quindi, senza di me, questo per voi è solo un bel soprammobile, immagino.”
    Gli sguardi si rivolgono al Magister, che con una punta di fastidio conferma quelle parole con un cenno del capo.
    Un leggero ghigno si disegna sul volto della strega “Non preoccupatevi. La userò per voi e gli scopi della Spedizione. E continuerò a farlo fintanto che ne avrete bisogno… Ma in cambio, la Pietrachiave sarà mia. Potrò usarla anche ai miei scopi, e quando tutto sarà finito rimarrà di mia proprietà. Questo è il mio prezzo.”



    9:44 Era del Drago, 26° giorno di Pluitanis, Accampamento della Spedizione a Weisshaupt, quartiere del Ferelden, in una tenda isolata

    Le sembrava quasi di essere rinata. Essersi tolta quei vestiti luridi, essersi fatta un bagno, aver mangiato e dormito davvero… ora il Thedas aveva ripreso colore. Anche se, dopo tutto quel tempo, aveva un colore che ancora non sapeva se le piaceva.
    Abbigliata con solo un paio di pantaloni grezzi ed una camicia si spostò verso il tavolo dove sapeva di trovare degli abiti un po’ migliori, e si fermò ad osservare l’armatura e la divisa da Custode Grigio. Osservandola a lungo, in silenzio.
    “Penso sia ora che tu la metti, che dici? Tecnicamente sei Custode da quattordici anni.”
    “Il passaggio a veterano più veloce della storia. O più lento, dipende dal vostro o dal mio punto di vista.”
    Il dalish sogghignò a quelle parole, avvicinandosi e porgendole una spada chiusa in un fodero.
    “Questa è per te. Non ho ancora nulla di meglio, ma magari vedremo di procurarti qualcosa. Anche un’armatura decente. Quelli… abbiamo pensato li avresti apprezzati, ma non devi per forza metterli ora. Quando ti senti pronta.”
    “Abbiamo…?” chiede Vanya, accettando la spada e fissandosi il fodero alla cintura.
    La risposta arriva da un leggero doppio “clack” metallico che la fa voltare, mentre la figura ammantata di nero si avvicina a lei e Fen’herin, sganciandosi la maschera dorata e abbassandosi il cappuccio.
    Vanya rimane bloccata, osservando l’Eroe del Ferelden, in silenzio per diversi secondi.
    “Ma che…” poi lo sguardo si ammorbidisce “Non pensavo che avrei rivisto la tua brutta faccia.” Commenta, mentre i due si scambiano un abbraccio.
    “Quattordici anni… Per Andraste… Avete parecchio da raccontarmi.”
    “Già. Per questo abbiamo portato idromele e carne secca. Ne avremo per un bel po’, e tu hai molte bevute da recuperare.”



    9:44 Era del Drago, 27° giorno di Pluitanis, Accampamento della Spedizione a Weisshaupt, quartiere di Orlais in una tenda, mattina presto

    La donna si agitava nel sonno, fino a svegliarsi di soprassalto urlando. Il fratello però non si era allontanato più di un paio di passi e subito era lì ad abbracciarla e rassicurarla.
    “Jean…? Sono… sono sveglia vero…?”
    “Si. È tutto ok, non ti preoccupare. Sei sveglia.”
    “Io… perché devo dormire…? Non voglio più dormire… Ho dormito per vent’anni…”
    “La tua coscienza forse, ma il tuo corpo… Ti ci vorrà un po’ di tempo. E avremo bisogno di aiuto. Ma andrà tutto bene, vedrai Matisse.”



    9:44 Era del drago, 27° giorno di Pluitanis, Accampamento della Spedizione a Weisshaupt, zona del Ferelden

    Una decina di persone erano raggruppate davanti una tenda mormorando quando il cacciatore si avvicina.
    “Che succede amico?” Lugh cercava di sbirciare ma le persone davanti a lui erano più alte e gli coprivano la vista.
    “A quanto pare hanno messo una testa di Varghest davanti alla tenda di un cacciatore, alcuni pensano che sia morto e gli offrono preghiere, altri invece prendono come sfida il superare le trappole attorno per provare a toccarla come segno di buon auspicio” l’uomo non si era voltato nemmeno un minuto mentre spiegava intento ad osservare la “prova di qualcuno”.
    “Grazie mille vuol dire che dormirò con i Mabari per un po’.” Lugh, masticando, fece un giro di 180° gradi e si diresse nella direzione opposta.



    9:44 Era del drago, 28° giorno di Pluitanis, Accampamento della Spedizione a Weisshaupt, Taverna del Drago Ubriaco, sera

    "Catarina, SO che non è mai il momento, SO che abbiamo problemi più gravi, SO che hai bisogno di stare con i tuoi alambicchi per la tua sanità mentale, ma per il Creatore, DEVI gestirmi la sala. Hai Lumiere, hai Konstantin, Flora... chi vuoi. Ma gestiscimi questa sera la Taverna, non posso stare da questa parte oggi.”
    “Non sta migliorando, quindi. Le hai dato una tisana?”
    “Ma, secondo te, non le ho fatto tracannare tutto quello che potevo per calmarla? DEVO essere lì quando ha le crisi, non sono forte quanto lei, ma posso provare a bloccarla in altri modi. Che situazione di merda, Cat.”
    “Davvero. E non dirlo a me, ci convivo ogni minuto.”
    Beatrix alza un sopracciglio, poi un lampo nel suo sguardo e, infine, un sospiro rassegnato.
    “Di te, anzi, di voi parliamo un’altra volta. Sono preoccupata per Ciri, finirà per farsi del male se non riesce ad affrontare queste crisi di panico...”
    Catarina osserva con tenerezza la donna il cui viso è segnato dalla preoccupazione e dal peso di dover nuovamente aggiornare la lista dei caduti.
    In cuor suo sapeva che non le avrebbe permesso di segnare anche un altro nome.



    9:44 Era del drago, 29° giorno di Pluitanis, da qualche parte di Weisshaupt

    Una figura si ergeva sopra tre cadaveri di Prole Oscura stringendo una rozza lama tra le mani “Che mal di testa, perché questo vuoto, sforzati ricorda, su su…”
    Poi uno sprazzo e le parole rifiorirono sulle labbra “I residenti ti danno il benvenuto nella casa della fossa…”
    Poi ricordi, frammenti di essi ed infine un obbiettivo.



    9:44 Era del drago, 30° giorno di Pluitanis, Accampamento della Spedizione a Weisshaupt, tende ospedale

    Due soldati nella zona delle tende, stanno discutendo spaventati, sui fatti accaduti all'ultima missione.
    “Ma si sono certo, ho sentito alcuni membri dell'avanguardia che parlavano di aver affrontato giganteschi uomini cristallo!”
    “Uomini cristallo? ma cosa stai dicendo, probabilmente si stavano riferendo a qualche racconto inventato o leggenda, ti pare che esistono creature del genere?”
    “Io sono sicuro di quello che ho sentito… E questo è solo l’inizio, pare che abbiano affrontato una grandissima varietà di avversari, gente completamente impazzita… prole oscura, ghoul… una specie di melma ha cercato di divorare dei soldati… Varghest mutati che si illuminano al buio… Persone a cui ci sono state saldate addosso armature sulla nuda carne…”
    “Sì vabbè, ora però stai esagerando, sembra che tu lo stia facendo apposta per spaventarmi.”
    “Non mi sto inventando nulla, anzi ti dirò di più, ho sentito che uno dei prigionieri saldati lo hanno separato chirurgicamente dalla armatura che lo intrappolava e l’hanno salvato! Se non credi a me possiamo chiedere direttamente a lui.”
    “Sai che c’è? Va bene! Andiamo a parlarne direttamente a questo superstite. Scommetto un argento che ti sei inventato tutto.”
    “Malfidato come sempre! Ma va bene, accetto, andiamo!”
    I due soldati si recano verso la tenda ospedale dove sono stati accolti tutti i feriti dell'ultimo periodo, successivamente uno dei due chiede agli cerusici di turno dove sia la branda del prigioniero saldato, Ma il cerusico risponde di non sapere a chi si stanno riferendo. Poco dopo sopraggiunge un altro medico che ha sentito le richieste dei soldati, chiedendo a loro se può essere utile in qualche modo, così uno dei soldati gli risponde “Stiamo cercando alcuni superstiti locali dell'ultima missione, più precisamente quello a cui è stato asportato un braccio e rimossa da dosso un'armatura piena di viti, si trova qui, no?”
    Il medico si guarda intorno con aria ti preoccupata
    “Voi per caso avete visto questa persona?”
    “No ne abbiamo solo sentito parlare e vorremmo chiedere qualche informazione…”
    “Guardate, onestamente in questa tenda ci sono solo feriti appartenenti alla spedizione. Non sono stati portati altri superstiti esterni a questo gruppo, se sono state medicate o curate persone locali, sono… rimaste là…”
    “Ma come! Abbandonate?”
    “Ripeto, qui vi sono solo membri appartenenti alla Spedizione, ora scusate ma devo tornare ai miei pazienti, probabilmente voi dovreste tornare alle vostre mansioni.”
    I soldati si allontanano quindi dalla tenda medica “Sei il solito credulone… e mi devi un argento!”



    9:44 Era del drago, 10° giorno di Nubulis, Accampamento della Spedizione a Weisshaupt, Taverna del Drago Ubriaco

    Una alta figura spalanca la porta della cucina, si sistema il cappello, dà un'aggiustata al suo grembiule, affila il suo coltello migliore sullo spigolo di asse di marmo. Nella dispensa ha recuperato un bel pezzo di carne sotto sale e si accinge ad affettarlo; in quel momento realizza che c'è qualcosa che non va e resta fisso ad osservare il salume sul tagliere.
    Secondi che sembrano minuti, minuti che sembrano ore, il cuoco resta immobile a specchiarsi nella lama del coltello. Ad un certo punto sente una pressione sulla sua spalla e d’istinto si gira di scatto, cercando di colpire il suo aggressore, che per sua fortuna, riesce a scorgere il movimento, deviando così la lama che la avrebbe sicuramente ferita al polso.
    “Bort, ma sei scemo? Ti rendi conto che avresti potuto ammazzare qualcuno?... Cerca di darti una calmata.”
    Il taverniere riprende coscienza di sé e a gesti chiede scusa al suo titolare.
    “Bort, vedo che fai ancora fatica ad esprimerti, va tutto bene?”
    Il cuoco risponde con una smorfia.
    “Pensavo fossi felice di essere tornato a lavorare con la spedizione.”
    Il cuoco annuisce con il capo.
    “Anche gli altri membri della spedizione sono felici del tuo ritorno, li hai visti? Hai provato a parlarci? o perlomeno a farti vedere da loro?”
    Ancora una volta Bort annuisce col capo, ma subito dopo incomincia a fissare Il pavimento con un'espressione di rammarico.
    “Dai dai, non ti preoccupare quando ti tornerà la parola potrai ancora ridere, bere e scherzare con loro. Ora però mi devo assentare. Ti lascio qui nel tuo regno dove so che ti sentirai più a tuo agio.”
    La proprietaria del Drago Ubriaco, si incammina verso l'uscita salutando il collega, il taverniere invece ritorna a lavorare il pezzo di carne sul tagliere e ancora una volta resta fisso ad osservare le sue mani, una tremante che tiene stretta una lama, l'altra invece che non c'è più.
    Una soffocata e singola parola fuoriesce dalla sua bocca “…Inutile…”



    9:44 Era del Drago, 17° giorno di Nubulis, Avamposto di Weissherz, zona del mercato, mattina presto

    “Oh, finalmente sono arrivati i nuovi rifornimenti? Bene bene ottimo.”
    “Si, prego questo è l’inventario.”
    “Vediamo… Questo è un po’ il solito… Nuovo lyrium, molto bene… Oh nuove partite di lazurite, ossidiana, viridium… legno di spina di drago… perfino legno di quercia sanguinaria, eccellente!”
    “Si questa volta la gilda è riuscita a portare materiale interessante, anche in buone quantità!”
    “Bene bene, mi sembra tutto a posto… Ma… un momento…”
    “Si?”
    “Ma… il ferro?! Le radici elfiche?! Non sono inventariate! E cos’è questa follia sul prezzo dell’Embrium?!”
    “Eh no, signore. Sono… finiti…”
    “FINITI?! Ma che…! Sono materiali comunissimi!”
    “Eh si signore ma… Ne sono stati comprati… casse intere... Infatti, temo che anche quando torneranno… i prezzi saranno nettamente più alti…”

     
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